• di Francesco Bartolozzi
Come ci è già capitato
di raccontare in altre
occasioni, l'occupazione
attuale non è più in agricoltura,
ma le origini sono comunque
quelle e hanno lasciato
il segno. O meglio,
hanno instillato la passione
per le macchine agricole
d'epoca. E più d'epoca di
così si muore, perché la
collezione di Sergio ed Enzo Bondavalli a Casalgrande
(Re) per scelta
prevede solo pezzi al massimo
degli anni Trenta. E
per questo motivo, così
come per owie ragioni di
spazio, il numero di macchine
è limitato.
«Adesso lavoriamo nel
settore degli autotrasporti
- spiega Enzo - ma mio padre
ha sempre
fatto l'agricoltore,
finché i guadagni
erano decenti.
Quindi abbiamo
sempre coltivato
la passione per le
macchine agricole.
Piano piano,
abbiamo cominciato
una trentina
d'anni fa a comprarne
una, poi
due, poi tre e non
abbiamo più
smesso. Purtroppo non avevamo lo spazio
necessario per conservarle
tutte e quindi a un certo
punto siamo stati costretti
a fare selezione».
Molto spesso, infatti, nell'ambito
del collezionismo
per potersi accaparrare un
pezzo vieni "obbligato" ad
acquistarne altri in blocco,
anche se non ti interessano.
«Proprio così - conferma
Enzo - anche nel caso
dell'ultimo acquisto, un
trattore Landini 30 a vasca
(il primo se movente fatto
da Landini, de11925) che ci
dovrebbe arrivare a fine mese, abbiamo dovuto
portare a casa una dozzina
di altre macchine. Oppure,
quando abbiamo
preso il Bubba UTC4 in
quel di Turi (Ba) abbiamo
caricato sul camion altre
4-5 macchine. Inizialmente
conservavamo tutto,
poi cominciavamo ad avere
problemi di spazio e anche
dei doppioni, così alla
f ine ce ne siamo liberati,
nonostante fossero tutte
macchine con una storia
da raccontare. AI momento
abbiamo una quarantina
di pezzi, tutti sistemati e
funzionanti» .
I Bondavalli, da bravi appassionati
di meccanica,
sistemano e restaurano le
loro macchine, ricostruendo
in alcuni casi i pezzi rotti
o mancanti e rifacendosi in
maniera precisa ai disegni
originali (peraltro spesso in loro possesso, come
nel caso delle
teste e dei pistoni
dei Landini). Attualmente
stanno restaurando
un litan
10-20 dell'lnternational
Harvester e
un SuperLandini.
I Bondavalli girano
tutta Italia per trovare
i pezzi che gli
interessano, facendo
leva su
amicizie e conoscenze,
anche
all'interno del
Gamae (Sergio ha
fatto parte per diversi
anni del Consiglio di
amministrazione del Gamae).
«Ma alcuni modelli
sono arrivati anche dall'estero
- racconta Enzo-. Ad esempio il Case arriva
dal Canada, la Robusta
dall'Ungheria e il Renault
dal versante
francese dei Pirenei».
Locomobili
La collezione dei Bondavalli è dislocata in tre o quattro posti diversi, ma i pezzi più rari si trovano a Borzano (Re). A partire dalla 10- comobile Ruston-Horsnby a olio pesante, trovata in Francia in un frantoio per la ghiaia. E in un frantoio da ghiaia i Bondavalli hanno recuperato anche un motore fisso diesel Magutt tipo L 1 da 8 cavalli della Loro & Parisini di Milano, a due tempi, 1.300 giri. Tra le rarità di Landini Bondavalli possiede anche due locomobili: praticamente la più piccola a testa calda mai costruita dalla Landini (tipo LO, 6 CV, 320 giri, del 1915) e la più grossa (tipo LC da 30 CV, 320 giri, deI1914). Sempre come motori si segnala quello a olio pesante (industriale, non agricolo) della Società Anonima Fonderia del Pignone di Firenze (poi diventata Nuovo Pignone - Industrie Meccaniche e Fonderia), del 1903. Chiudono il capitolo locomobili il modello dell' Ansaldo-San Giorgio di Genova del1923 con motore bicilindirico da 50 CV (anche questo testa calda due tempi dovrebbe essere unico, secondo Enzo Bondavalli, perché gli altri modelli in circolazione sono tutti diesel), la Bubba UF4, 30 CV, de11934, praticamente il derivato fisso dell'UT 4 (<<ci sono stato dietro un sacco di anni per riuscire a prenderla ed è un pezzo unico anche questo », tiene a precisare Enzo) e il modello da 25 cavalli della OM di Suzzara, 310 giri.
Trattori
Passiamo ai trattori semoventi. Iniziando con quelli italiani si segnalano un Orsi Super 40 (uno dei primi che è stato fatto, con il radiatore già nella parte frontale), un L25 Landini semicingolato («lo uso ancora - spiega Enzo - ma aveva i cerchioni e ho montato io dei pattini di gomma») e soprattutto primo trattore Bubba del 1926 costruito su telaio Case, l'UTC4, da 30 Cv. «Anche questo - racconta Enzo - deve essere un pezzo unico, l'ho preso nel Barese e mi ci sono voluti quattro anni per acquistarlo. So che ce n'è uno bicilindrico nelle Marche, ma questo è monocilindrico. Si notano dei particolari curiosi, come la collocazione del freno praticamente dietro il sedile, con non poche difficoltà quando si doveva fermare il trattore». Chiudiamo con i modelli stranieri. Il Case K18-32, arrivato come già detto dal Canada, la Robusta 25 della HSCS da Budapest (il modello più piccolo costruito dalla casa ungherese, del 1932), un Renault modello A.G.R. a petrolio del 1923 (4 cilindri, 20 CV, 1.200 giri e 10 km/h di velocità) e infine un Lanz Bulldog, preso a Pavia. Il sogno nel cassetto? «Un trattore OM testa calda è un mio sogno - confessa Enzo - assieme al vecchio Mogul 816 del 1903. Ma non disdegnerei nemmeno il Landini 40 a vasca e un trattore australiano ».